Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese. La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento; con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio. Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia, cintura dei suoi fianchi la fedeltà. Il lupo dimorerà insieme con l’agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà. La vacca e l’orsa pascoleranno insieme; si sdraieranno insieme i loro piccoli. Il leone si ciberà di paglia, come il bue.

Isaia 11, 1-7

 

L’arcivescovo andò avanti, spinse l’uscio, che fu subito spalancato di fuori da due servitori, che stavano uno di qua e uno di là: e la mirabile coppia apparve agli sguardi bramosi del clero raccolto nella stanza. Si videro que’ due volti sui quali era dipinta una commozione diversa, ma ugualmente profonda; una tenerezza riconoscente, un’umile gioia nell’aspetto venerabile di Federigo; in quello dell’innominato, una confusione temperata di conforto, un nuovo pudore, una compunzione, dalla quale però traspariva tuttavia il vigore di quella selvaggia e risentita natura. E si seppe poi, che a più d’uno de’ riguardanti era allora venuto in mente quel detto d’Isaia: il lupo e l’agnello andranno ad un pascolo; il leone e il bue mangeranno insieme lo strame. Dietro veniva don Abbondio, a cui nessuno badò.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi

Non c’erano nemice pe’ la terra:

La pecora pasceva co’ ’o lione

Co’ ’o capretto, se vedette

’O liupardo pazzeà

Ll’urzo e ’o vetiello e, co’ lo lupo, ’mpace ’o pecoriello.

Quanno nascette ninno, S. Alfonso M. de’ Liguori

Ogni creatura vivente ama il suo simile, ogni uomo il suo vicino. Ogni essere si accoppia secondo la sua specie; l’uomo si associa a chi gli è simile. Che cosa vi può essere in comune tra il lupo e l’agnello? Lo stesso accade fra il peccatore e il pio. Quale pace può esservi fra la iena e il cane? Quale intesa tra il ricco e il povero?

Siracide 13, 15-18

Secondo la mia povera intelligenza terrena, euclidea, so soltanto che la sofferenza esiste e che i colpevoli non esistono, che ogni cosa, infatti, deriva semplicemente e direttamente da un’altra, che tutto scorre e tutto si equilibra; ma queste non sono che sciocchezze euclidee, lo so bene, e non posso accontentarmi di vivere in base a simili sciocchezze.

Cosa mi importa che non esistano colpevoli, che ogni cosa derivi semplicemente e direttamente da un’altra, e che io lo sappia?

Io ho bisogno di un compenso, sennò mi distruggo, e di un compenso non nell’infinito, astratto, chissà dove e chissà quando, ma qui, sulla terra, e voglio vederlo coi miei occhi.

Io ho creduto e perciò voglio vedere anch’io, e se allora sarò già morto, mi devono resuscitare, perché se tutto accadesse senza di me sarebbe una cosa avvilente, sarebbe la distruzione di tutto.

Non ho sofferto per concimare con le mie colpe e le mie sofferenze una armonia futura in favore di chissà chi. Voglio vederlo coi miei occhi il daino che gioca accanto al leone e l’ucciso che si rialza e abbraccia l’uccisore; voglio esserci anch’io quando tutti sapranno finalmente perché le cose sono andate così.

Fëdor Dostoevskij, I fratelli Karamazov

Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.

Matteo 10, 16